giovedì 29 settembre 2011

Ufficio Scolastico Regionale Friuli Venezia Giulia–Concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici di cui al DDG del 13 luglio 2011

POSTI MESSI A CONCORSO:
-FRIULI - VENEZIA GIULIA(Lingua italiana) 43 (candidati 474);
-FRIULI - VENEZIA GIULIA (Lingua slovena) 3 ( candidati 17).

Ecco l'avviso del U.S.R. Friuli Venezia Giulia, prot. AOODRFR 9058, 14 luglio 2011 - Concorso ordinario Dirigenti Scolastici scuole con lingua d’insegnamento slovena.
Comunicazione SEDE UNICA prova preselettiva regione Friuli Venezia Giulia.

Oggetto: D.D.G. 13/07/2011. - Concorso ordinario Dirigenti Scolastici scuole con linguad’insegnamento italiana

Si comunica che la prova preselettiva del concorso per esami e titoli per il reclutamento diDirigenti Scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e per gli Istituti educativi, indetto con D.D.G. 13/07/2011 per le scuole con lingua d’insegnamento italiana e con D.D.G. dell’USR per il Friuli Venezia Giulia, prot. AOODRFR 9058 del 14 luglio 2011 per le scuole con lingua d’insegnamento slovena, si svolgerà per la regione Friuli Venezia Giulia il 12 ottobre 2011presso il Liceo Scientifico “G. Oberdan” – Via Paolo Veronese, 1 – TRIESTE.
La scuola è raggiungibile dalla stazione centrale con la linea n. 1, ed è dotata anche di un parcheggio che può contenere circa 60 auto, riservato al personale disabile.
I candidati che non riceveranno comunicazione di esclusione dal concorso dovranno presentarsi alle ore 08.00, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità e di penna biro nera. Lamancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, comunque giustificata ed a qualsiasi causa dovuta,comporta l’esclusione dal concorso.
Durante lo svolgimento della prova i candidati non possono introdurre nella sede di esame carta da scrivere, appunti manoscritti, libri, dizionari, testi di legge, pubblicazioni, telefoni portatili e strumentiidonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati, né possono comunicare tra loro.
In caso di violazione di tali disposizioni la Commissione esaminatrice, o il Comitato di vigilanza deliberano l’immediata esclusione dal concorso. Inoltre si fa presente che i candidati, all’atto della compilazione della scheda anagrafica, consegnata loro il giorno dello svolgimento della prova, dovranno indicare, a pena di esclusione, la lingua straniera prescelta.

La pubblicazione della presente, sul sito internet di questo Ufficio Scolastico Regionale, ha valore di notifica a tutti gli effetti, così come prescritto dall’art.8, comma 5, del bando di concorso.

Si prega di dare massima diffusione alla presente, anche mediante affissione all’albo.
f.to Il Direttore Generale
Daniela Beltrame

Leggi Sede prova preselettiva e elenco candidati

domenica 11 settembre 2011

DOCUMENTO PROGRAMMATICO FINALE DEL X CONGRESSO NAZIONALE A.M.N.I.C.

Ovviamente lo statuto dell’Associazione dovrà acquistare la necessaria dinamicità, nel senso che dovrà essere in qualsiasi momento pronto a recepire i cambiamenti della società che, al giorno d’oggi, sono sempre più rapidi ed addirittura imprevedibili.
Prevenzione e riabilitazione delle disabilità
In tema di prevenzione è prioritario che sia incentivata la ricerca prenatale e natale, non trascurando, ovviamente, i temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, fra le mura domestiche e nei luoghi del tempo libero.
In tema di riabilitazione, che ha assunto in medicina un ruolo di notevole rilievo, è necessario dare ulteriore impulso a questo fondamentale servizio accentuando la collaborazione con i centri già esistenti o addirittura attraverso un impegno diretto.
È altresì fondamentale abbinare alla riabilitazione fisica quella psicologica, in modo particolare nelle fattispecie purtroppo sempre più frequenti che portatore di disabilità diventi un soggetto sano incidentato.
Aggiornamento e promozione sociale
È necessario rivolgere l’attenzione, profondendo il necessario impegno, verso progetti di aggiornamento e di promozione culturale dell’Associazione in modo tale da rendere la sua organizzazione più moderna e funzionale e soprattutto proiettata verso il futuro.
Integrazione scolastica
L’integrazione scolastica, in questi ultimi tempi, ha assunto aspetti più problematici che sono derivati dalla scuola dell’autonomia e quindi da scelte politiche che hanno portato ad una sensibile riduzione del numero degli insegnanti di sostegno.
Ciò premesso, appare, in questa fase, necessario profondere ulteriore impegno in questo settore favorendo la formazione e la specializzazione degli insegnanti e un massiccio impiego di nuove tecnologie ausiliarie.
Particolare attenzione deve essere rivolta al grado di accessibilità delle scuole di ogni ordine e grado, in tema quindi di barriere architettoniche e culturali.
Sport e tempo libero
Per quel che concerne il tempo libero è fondamentale il massimo impegno verso l’eliminazione delle barriere architettoniche, allo scopo di dare alle persone con disabilità l’opportunità di poter fruire di impianti sportivi, di servizi turistici, dei luoghi della cultura e quant’altro.
Per quel che concerne lo sport è fondamentale lo sviluppo psicofisico e dell’attività motoria delle persone con disabilità.
È necessario al riguardo favorire lo sport dei disabili e per questo incentivare la realizzazione di centri specializzati per la preparazione degli atleti con disabilità nelle varie discipline sportive.
A livello territoriale appare determinante la collaborazione stretta fra Associazione e Comitato Italiano Paralimpico.
Lavoro
La Legge n. 68/1999 sul diritto al lavoro dei disabili ha purtroppo disatteso le speranze in essa riposte dalla categoria.
Infatti, il tasso di disoccupazione dei lavori con disabilità è ancora notevole, con delle punte insopportabili in diverse zone del Paese.
Lo sforzo comune dovrà dunque essere quello di attuare ogni possibile iniziativa diretta almeno alla completa applicazione della Legge n. 68/1999 ed all’eventuale miglioramento della stessa e delle sue appendici normative (vedi Legge Maroni) mediante interventi legislativi anche limitati, ma mirati.
Altro importante obiettivo è quello di sviluppare su tutto il territorio nazionale l’armonico sviluppo della cooperazione sociale, che può essere di grande ausilio all’inserimento lavorativo di persone con disabilità.
Assistenza
La Legge quadro n. 328/2000 sulla riforma dell’assistenza ha indubbiamente costituito una tappa di fondamentale importanza nella riforma delle politiche sociali del nostro Paese.
Essa peraltro non ha avuto applicazione o, nella migliore delle ipotesi, ne ha avuta in modo assai limitato e parziale.
L’Associazione pertanto deve vigilare affinché i contenuti della legge stessa trovino finalmente applicazione attraverso gli auspicati provvedimenti di attuazione.
Se del caso deve procedersi sui binari dell’intervento e della lotta, cui l’Associazione è abituata, proponendo eventualmente anche modifiche migliorative e di merito non comprese nella normativa.
La riforma dell’assistenza ha fatto emergere le seguenti necessità:
• adeguamento dei benefici economici in favore dei disabili,
• potenziamento dell’assistenza domiciliare,
• pieno coinvolgimento dell’A.N.M.I.C. nella gestione dei servizi sociali rivolti ai disabili.
Il problema delle barriere architettoniche
Nella convinzione che il problema delle barriere architettoniche è sostanzialmente un problema di natura squisitamente culturale, perché un luogo, quale sia, possa essere accessibile alla persona con disabilità come lo è per le persone che tali non sono, è necessario diffondere la cultura della solidarietà, che sempre meno, purtroppo, caratterizza la vita sociale.
Per arrivare a questo è convinzione che occorre partire dal basso introducendo nel sistema scolastico medio, superiore e universitario lo studio obbligatorio della normativa in materia di barriere architettoniche, così sensibilizzando in modo concreto quelli che saranno i cittadini di domani.
In questa direzione dovrà essere convogliato lo sforzo dell’Associazione.
La Federazione tra le Associazioni dei disabili
Tale utile strumento non sembra dare i frutti sperati in quanto non facile è il superamento degli interessi particolari delle Associazioni componenti la Federazione che è invece fondamentale per la risoluzione dei gravi problemi che accomunano le Associazioni stesse.
Non più divisioni quindi, ma unità d’intenti soprattutto nel confronto con le controparti.
Spunti organizzativi
È necessario migliorare ulteriormente la capacità dell’Associazione di lavorare in modo capillare sul territorio, rendendosi sempre più incisiva e quindi sempre più visibile.
A tal fine è necessario che le realtà locali dell’Associazione stessa rafforzino i loro compiti di monitoraggio e vigilanza, essenziali ai fini dell’esatta percezione dell’evolversi delle problematiche esistenti e dei cambiamenti sociali in atto.
Inoltre per i quadri dirigenti dell’A.N.M.I.C. va delineato un nuovo ruolo di proposta e di collaborazione con le Istituzioni locali e quindi con i soggetti competenti in materia d’invalidità civile.
Non va poi trascurata la necessità di tener sempre viva la capacità di mobilitazione per la difesa dei diritti conquistati e per l’acquisizione di nuovi diritti per la categoria.
Il Congresso delega il Comitato Centrale ad espletare ogni forma organizzativa che consenta una sempre maggiore presenza associativa ad ogni livello, operativo e strutturale, sia centrale che provinciale o regionale.
A tale proposito sarà istituita apposita task-force all’interno del Comitato Centrale per rafforzare il sistema comunicativo tra sede centrale e sedi periferiche, tra le sedi periferiche e la cittadinanza, utilizzando tutte le risorse umane ed economiche possibili e remote.
Il Congresso impegna il Comitato Centrale affinché al suo interno siano accettate deleghe operative che il Presidente riterrà opportune affidare; questo si rende necessario per rafforzare il momento elaborativo programmatico che ci sarà nei prossimi 5 anni.
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
Organismo a latere del Comitato Centrale e della Presidenza, utile alla definizione tecnica di proposte legislative e applicative, nonché elaborative di nuove proposte, affidate dal Comitato Centrale e dalla Direzione.
Il Comitato Tecnico riferirà al Comitato Centrale e alla Presidenza e non ha compiti di intervento nella politica associativa.
La nostra presenza in Europa
L’avvento dell’Euro, da solo, non può servire ad unire i popoli.
L’ANMIC chiede un’integrazione vera su temi drammatici quali la disabilità ed il bisogno.
È su queste problematiche esiziali che si costruiscono le comunanze tra i popoli e si riducono le disuguaglianze. L’ANMIC è soggetto strutturato e pronto a tale scopo, vogliamo essere movimento di unità per costruire con le altre realtà EUROPEE e rappresentare il fulcro di iniziative nel Parlamento Europeo.
Il “Dopo di Noi”
A.N.M.I.C. ha dedicato molta attenzione ad un problema gravissimo quale il cosiddetto “dopo di noi”.
Molte famiglie si rivolgono angosciate alle nostre strutture per avere
indicazioni certe e possibili.
Abbiamo conquistato l’amministratore di sostegno, figura giuridica che supera la triste interdizione.
Tutto ciò non basta! Dobbiamo definire una vera soluzione giuridica; quale un’associazione con atto notarile, parallela all’A.N.M.I.C., che sarà la “certezza della tutela del disabile dopo di noi”.
Donne disabili
Un grave problema è rappresentato dal mondo femminile nella disabilità.
Al disagio ulteriore che la donna deve affrontare nella vita sociale, si aggiunge l’aggravante dell’essere anche moglie e mamma a tutti gli effetti.
Su tutto ciò si abbatte il problema del lavoro al femminile.
Bisogna insistere nell’ottenere convenzioni in base alla L. 68/99 mirate all’occupazione specifica femminile, che garantisca una vita lavorativa compatibile con la “ mission ” che hanno molte donne nella famiglia.
Necessita costruire un sostegno anche psicologico alle donne che si vedono emarginate su un mondo esterno costruito, purtroppo, sull’immagine esteriore.
La nostra presenza nella società e nelle istituzioni
L’A.N.M.I.C. ha costantemente operato in 50 anni nel CONCRETO delle proposte vere, richieste venute dal “basso” e dai bisogni primari dei disagiati.
Ha ottenuto risultati straordinari (alcuni unici in Europa), che ora passano come “diritti acquisiti e dovuti” da molti cittadini, che non sanno quanto ANMIC abbia contribuito alle stesse conquiste. La nostra lunga storia che ci proietta con freschezza verso il futuro, deve essere CONOSCIUTA e RICONOSCIUTA per l’alto valore sociale che ha espresso e che deve e può ancora esprimere.
ANMIC ha conquistato “sul campo”, in lunghe battaglie, il valore di forza sociale organizzata, di soggetto “istituzionale politico”, nobilitato dal grande messaggio umano che ha raccolto dai più deboli, interpretando semplicemente gli artt. 2-3-4-16-34- 36-38 della Costituzione.
L’ANMIC è orgogliosa di essere soggetto istituzionale a pieno titolo e pretende pari dignità e presenza attiva e fattiva, nei vari livelli ISTITUZIONALI.
Dobbiamo essere più “grintosi” verso un mondo esterno portato all’apparire!
NOI SIAMO per l’ESSERE, non per apparire, ma al contempo dobbiamo far conoscere costantemente ciò che facciamo quotidianamente in ogni parte d’Italia a favore dei diritti dei disagiati.
Si impongono nuovi modelli di comunicazione istituzionale.
A tale scopo il Comitato Centrale formalizzerà una proposta operativa che affronterà la sfida mediatica impostaci dalla realtà.
Un ALTRO CAPITOLO APERTO è il rapporto con le Istituzioni, con le forze sociali e politiche.
Noi come Ente riconosciuto con DPR 1978 siamo soggetto istituzionale con valenza sociale e politica a pieno titolo, pertanto chiediamo, con forza, adeguata rappresentatività ad ogni livello.
Noi lo siamo, perché nel momento in cui diventiamo interlocutori istituzionali, abbiamo un ruolo sancito dalla COSTITUZIONE DEMOCRATICA.
L’ANMIC chiede di essere ascoltata e resa partecipe nelle fasi elaborative e di proposta legislativa.
QUESTO È IL RUOLO FONDAMENTALE CHE CI È IMPOSTO DALLA REALTÀ IN CUI OPERIAMO, DELLA QUALE DOBBIAMO RENDERE CONTO ALLE FINALITÀ VOLUTE DALLO STATUTO E DAL DPR STESSO.
L’unitarietà della categoria
È convinzione che l’unione crea la forza della categoria e rappresenta il fondamentale elemento strategico per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Su questo appare dunque necessario dialogare più strettamente con le tante associazioni medie, grandi o piccole che siano, nel frattempo nate.
L’obiettivo dovrebbe essere - e per questo è necessario lavorare – la convergenza di tutte queste forze in un’unica associazione, puntando ad una unificazione che, peraltro, non incida sulle singole autonomie: questo è un grande obiettivo, perseguiamolo con tenacia e determinazione!