mercoledì 25 maggio 2011

Sud: il decreto che riforma le regole per lo sviluppo e la coesione delle aree sottoutilizzate

Concentrazione tematica delle risorse, individuazione di un numero ristretto di interventi strategici capaci di determinare effetti misurabili e durevoli sul potenziale di sviluppo dei territori, definizione delle responsabilità di ciascuno degli attori delle politiche di sviluppo, rafforzati poteri di monitoraggio e di sostituzione in caso di inadempienza: questi alcuni degli elementi di novità caratterizzanti il nuovo approccio alle politiche di coesione che il Governo ha deciso di realizzare con il decreto varato definitivamente dal Consiglio dei ministri del 19 maggio. Il decreto attua quella parte della legge sul federalismo fiscale che individua risorse aggiuntive ed interventi finalizzati alla promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale e territoriale delle aree sotto-utilizzate, secondo l'articolo 119, quinto comma, della Costituzione. Il decreto disciplina un nuovo quadro di strumenti procedurali e di assetti organizzativi volti alla rimozione di squilibri economici e sociali, definendo regole di programmazione per attuare una politica di coesione, propulsiva di sviluppo. Accrescere l'efficacia degli interventi e aumentare la qualità della programmazione diventano così imperativi morali dinanzi alle nuove scarsità determinate dai vincoli alle finanze pubbliche che caratterizzeranno gli anni a venire per tutti i paesi occidentali.

Leggi Dossier “Federalismo fiscale: perequazione infrastrutturale e coesione territoriale”

Fisco: indirizzi operativi per il contrasto all’evasione

Analisi del rischio di evasione per concentrare i controlli sulle situazioni più critiche; tutoraggio delle imprese per verificare in anticipo le operazioni a rischio; ispezioni non protratte oltre il necessario quando vengano rilevate solo violazioni formali. Questi alcuni degli indirizzi operativi per la prevenzione e il contrasto dell’evasione per l’anno 2011, contenuti nella Circolare n. 21/E dell’Agenzia delle Entrate del 18 maggio 2011. Per i grandi contribuenti: le attività di tutoraggio da svolgere nel corso del 2011 sono state estese alle imprese che nel 2009 hanno conseguito un volume d’affari o di ricavi non inferiore a centocinquanta milioni di euro. Per le imprese di medie dimensioni: previsti piani d’intervento, elaborati sulla base di analisi di rischio di evasione o elusione fiscale a livello locale. Un'attenzione particolare andrà riservata al controllo del corretto adempimento degli obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto. Anche per il 2011 vale il criterio di differenziare la tipologia d’intervento, considerando le caratteristiche delle posizioni da sottoporre a controllo, privilegiando le attività istruttorie esterne, con controlli mirati e verifiche dei casi a maggior rischio di evasione o elusione fiscale. Per le imprese di minori dimensioni e lavoratori autonomi: la circolare precisa che un fattore decisivo dovrà essere la selezione delle posizioni di maggior rischio di evasione. Infine, per le attività di accertamento: va privilegiato il controllo delle annualità più recenti, compreso il 2009, a partire dal secondo semestre.
Leggi Dossier “Fisco, indirizzi operativi per il 2011”

Programma dell'Unione Europea per i diritti dei minori



La Commissione europea (http://ec.europa.eu/news/justice/110217_it.htm) ha presentato un programma che, dando applicazione pratica ai principi della Carta dei diritti fondamentali dell'UE, intende garantire una maggiore tutela ai diritti dei minori.

Il programma prevede una serie di azioni concrete nei settori in cui l'Unione può apportare un reale valore aggiunto promuovendo, tra l'altro, una giustizia a misura si minore, la protezione dei minori in situazioni di vulnerabilità e il contrasto alla violenza sui minori sia all’interno che all’esterno dell’UE.

Il programma si fonda sui contributi raccolti attraverso un’ampia consultazione pubblica e sulle esigenze degli Stati membri dell’UE emerse nel corso di una consultazione al hoc.

Altri spunti provengono dal Forum europeo per i diritti dei minori.

I principi generali del programma sono:

 Integrare pienamente i diritti dei minori nella politica europea sui diritti fondamentali;

 produrre dati e informazioni di base che consentano di orientare il processo decisionale a favore di una maggiore tutela dei minori;

 sviluppare la cooperazione attraverso le riunioni periodiche del Forum europeo per i diritti dei minori.

 Il programma proposto dalla Commissione prevede le seguenti 11 misure, che

comportano soprattutto modifiche di ordine giuridico e un sostegno alle autorità

competenti dei paesi UE in quattro ambiti specifici.

1.
Una Giustizia a misura di minore

 Norme per tutelare meglio i minori (in quanto gruppo particolarmente a rischio) durante i processi e nei tribunali;

 norme per salvaguardare i minori quando sono imputati o ritenuti colpevoli di un reato;

 norme per garantire che le sentenze sulla responsabilità genitoriale a seguito di divorzio o separazione vengano riconosciute ed eseguite in tutti i paesi dell'UE;

 azioni per promuovere le linee guida del Consiglio d'Europa per una giustizia a misura di bambino e per tenerne conto nelle future leggi civili e penali;

 sostegno alla formazione dei giudici e di altri operatori per venire incontro alle esigenze dei minori nelle aule di giustizia;

2
. Un’azione dell’UE mirata a proteggere i minori vulnerabili

 Migliore preparazione delle autorità competenti per i minori non accompagnati, tra cui i richiedenti asilo nell'UE;

 attenzione particolare ai minori nei futuri programmi dell'UE per aiutare i Rom ad integrarsi meglio nella società;

 sostegno per un a rapida attivazione del numero verde 116 000 per denunciare la

scomparsa di bambini (incoraggiando anche i sistemi di allerta transfrontalieri per i minori sequestrati e a rischio);

 misure per contrastare il bullismo e l'adescamento di minori online, l'esposizione a contenuti nocivi e altri rischi legati all'uso delle nuove tecnologie mediante il programma dell'UE per un Internet più sicuro.

3. I minori nell’azione esterna dell’Unione Europea

 Sostegno per combattere la violenza contro i bambini e il turismo sessuale a danno di minori e per proteggere le vittime di conflitti armati, mediante i programmi di aiuto ai paesi extra UE.

4.
Coinvolgere e sensibilizzare i minori

 Apertura di un sito web dell'UE dedicato esclusivamente ai diritti dei bambini.

>
Comunicato stampa della Commissione


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domenica 22 maggio 2011

Il Piano nazionale per l'infanzia approda in Gazzetta Ufficiale

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 106 del 9 maggio 2011 il terzo Piano biennale nazionale per l’infanzia, che contiene le linee strategiche fondamentali e gli impegni concreti che il Governo intende perseguire per sviluppare un’adeguata politica per l'infanzia e l'adolescenza e stabilisce le priorità fra i programmi riferiti ai minori, rafforza la cooperazione per lo sviluppo dell'infanzia nel mondo, le forme di potenziamento e di coordinamento fra le pubbliche amministrazioni, le regioni e gli enti locali, individua le modalità di finanziamento degli interventi previsti. Questo Terzo Piano di azione per l'infanzia viene emanato nel ventesimo anno di vigenza della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, punto di arrivo di un cammino iniziato agli inizi del secolo scorso con i primi riconoscimenti dei diritti umani e di cittadinanza al bambino. La novità del Piano riguarda principalmente due dimensioni: rispetto all’approccio: pur non affrontando tutto il complesso delle politiche e dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza, identifica alcune direttrici di intervento su cui sviluppare proposte di azioni coordinate rispetto al metodo: adotta un processo partecipato nella fase della costruzione e della sua attuazione attraverso la programmazione di un percorso di accompagnamento e monitoraggio permanenti. Queste le direttrici che rendono più agile il percorso di attuazione del Piano: consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all'esclusione sociale; rafforzare la tutela dei diritti; favorire la partecipazione per lo costruzione di un patto intergenerazionale; promuovere l'integrazione delle persone immigrate (i minori stranieri ed i minori rom).

Leggi Dossier “III piano biennale nazionale per la tutela dei diritti e lo sviluppo dell’infanzia”